Ci sono momenti nei quali proprio non posso farne a meno, scriverei su qualsiasi cosa, anche sulle piastrelle del bagno, perché spesso è li che mi passano per la testa mille pensieri. A volte penso di scrivere sulle lenzuola quando sono ancora in dormiveglia e la mente vaga lontana, ma ahimé, quando mi sveglio del tutto proprio quella frase, quelle parole che in quel momento mi sembravano racchiudere tutto quello che avevo da dire, svaniscono aprendo gli occhi. Allora ti metti a frugare nella borsa e tiri fuori qualsiasi cosa tranne quello che stavi cercando …a volte cerchi quelle forme che non hai più, soprattutto quando passi per sbaglio nuda vicino ad uno specchio, o quella spensieratezza che è svanita col tempo, cerchi quello sguardo che eri certa fosse proprio li ma che invece non riesci a trovare, quella voglia di ridere per qualsiasi cosa che oggi per venir fuori avrebbe bisogno di almeno due bottiglie di vino ma di quello rosso corposo, cerchi quegli amici con i quali uscivi sempre, tutte le sere, quelle persone delle quali, oggi, fai fatica a ricordare il volto; cerchi disperatamente affetti che ti mancano tanto da toglierti il fiato ma che sei certa non torneranno più, cerchi sentimenti che credevi indissolubili ma che invece erano fragili, cerchi quei “per sempre” che spesso ai ripetuto a te stessa e agli altri ma che per fortuna il tempo cancella. Cerchi quell’idea che gli altri hanno di te ma fortunatamente trovi solo quello che sei veramente e ti accorgi solo ora che tu sei sempre la stessa e gli occhi che ti guardano sempre diversi. Occhi che ti hanno fatto entrare ma che poi ti hanno buttato fuori, occhi che spesso ti hanno guardata e a volte anche ignorata, invidiata o compresa, consolata e derisa, criticata, amato ma anche odiata per il tuo apparire esuberante ma per il tuo essere timida, per il tuo essere debole ma all’apparenza forte, per il tuo essere sensibile ma nello stesso tempo intransigente, per essere una stronza patentata a pieni voti ma allo stesso tempo una talmente buona da rasentare la “fessagginità”. Ma da quella borsa tanto incasinata ti accorgi che, per tua fortuna, non manca nulla, ci guardi bene dentro e ci trovi tutto, tutto quello che ci hai messo è ancora li, anche quelle piccole rughe che ormai segnano il tuo viso, si anche loro sono li frutto di tutto quello che sei stata, come quei chili di troppo dei quali fai fatica a liberarti per paura di dimenticare. Non hai più bisogno di cercare, chiudi bene la lampo, metti la borsa a tracolla e parti!
E come diceva Alda Merini : Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto di non essere abbastanza!
Sinceramente sei bravissima scrivi come I scritori direi meglio
Grazie!
quando leggo ciò che scrivi, penso: " conosco una bella persona" un abbraccio sincero
Scrivo ciò che sento, quando ho davanti un foglio bianco credo di non aver paura di essere me stessa, non mi rendo forse conto che a volte dovrei evitare di premere quel tastino con su scritto “pubblica”. Ma poi mi dico che difronte a me ci sono anche persone come te e allora sono contenta di pigiarlo quel tastino, persone che meritano che io sia me stessa con loro. Un abbraccio anche a te Amica mia!
Cara Vale, quando ti guardo, quando leggo cio’ che scrivi e quando so ciò che fai, vedo sempre la tua forza e la tua fragilità insieme come le ho sempre viste sin da quando eri piccola e mi piacerebbe poter stare di più insieme e poter condividere di più nella vita. Spero che gli eventi futuri ce lo permettano
T.V.B.
Mi sei sempre stata vicina anche quando, spesso, rifiutavo il mondo intero…..anche io ti voglio bene!